Un modo d'incontrarsi ....
Nei giorni successivi alla morte tante persone, tanti compagni, i suoi redattori hanno voluto condividere sul manifesto pensieri, sentimenti e ricordi.
Chi lo ha conosciuto, chi ha letto i suoi scritti, è stato catturato dalla personalità, rigorosa e amara o è stato coinvolto dalla sua passione politica, dall'intelligenza o dal suo rigore morale e dunque intellettuale.
Ma Luigi non sarebbe il Luigi che abbiamo conosciuto, stimato e amato, se prescindessimo da suo fratello Giaime, poeta, brillante critico letterario e soprattutto eroe e martire della Resistenza. Fratello amatissimo che lasciò proprio a lui un rigoroso testamento morale, testamento che Luigi si è sempre sentito in dovere di rispettare.
"Musicisti e scrittori dobbiamo rinunciare ai nostri privilegi per contribuire alla liberazione di tutti ..... scrive Giaime nell'ultima lettera - È questo il senso morale, non tecnico, della mobilitazione: una gioventù che non si conserva «disponibile», che si perde completamente nelle varie tecniche, è compromessa. A un certo momento gli intellettuali devono essere capaci di trasferire la loro esperienza sul terreno dell'utilità comune, ciascuno deve sapere prendere il suo posto in una organizzazione di combattimento" .
Luigi prese posto ... e divenne, lui che voleva fare il musicista, un tribuno. Prima nel Pci e dalle pagine dell'Unità, poi nel e dalle pagine del Manifesto.
Puoi leggere i messaggi dei tanti compagni e amici in questa pagina e lasciare qui sotto, se vuoi, il tuo
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