LUIGI PINTOR, UN GIORNALISTA DI SINISTRA
di Luisa Cavaliere
La voce segnata da una leggerissima inflessione romana mi chiese se c’era un posto per un lungo fine settimana di aprile. Le descrissi pregi e difetti. La costrinsi senza troppa fatica, anche perché era incuriosita dalla lettura della rivista Dove, che aveva dedicato a giacaranda molte lodi.
“Il mio nome è Isabella Pintor” mi disse. Il cognome evocava la bella, sarcastica scrittura di un grande giornalista, l’impegno di un comunista punito tante volte dalla vita. Un mio punto di riferimento. Un mostro sacro. E Isabella era la moglie di Luigi Pintor, che arrivò con una piccola utilitaria, timido e scrutatore.
Emozionata, elencavo nella testa a velocità supersonica tutte le inadeguatezze che, ne ero certa, avrebbero messo in fuga quel prezioso ospite.
Mi chiese la storia del luogo. Fece amicizia con e mie due inquiete nipoti che provvisoriamente gestivano con me questa avventura. Chiacchierò con gli altri ospiti che lo avevano riconosciuto. Mangiò il sartù e raccontò aneddoti discreti e pieni di ironia.
Bevemmo fino a tardi prima il ratafià e, poi, in un crescendo di allegria e amicizia, qualche bicchiere di whisky. Inaugurammo un’abitudine che durò tutto il tempo del suo soggiorno.
Tornò altre volte disponendo in armonia i tasselli di una relazione d’affetto che non censurava l’ammirazione e che si alimentava di giudizi condivisi sul tramonto di una sinistra “che sembrava condannarci a morire democristiani”, cosa che aveva paventato in un bellissimo fondo su “il Manifesto”. Penso a lui spesso, ricordo l’ultima discussione sul femminismo, il suo rammarico per aver cresciuto anche figli e figlie degeneri. Lo penso e sono malinconicamente contenta che al ”più famoso giornalista di sinistra” come lo chiamavo e come aveva firmato una bellissima cartolina che ci mandò da una vacanza in montagna, non sia toccato l’opaca banalità del nostro presente.
Luisa Cavaliere
Questo piccolissimo ricordo di Luigi è apparso in “Sotto la giacaranda in fiore. Racconti, fantasie e ricordi dal Cilento” edito nel 2014 da Liguori editore Napoli
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