LE LOBBY E LA SINISTRA
di Valentino Parlato
Sul Corriere della Sera di sabato 6 luglio, Michele Ainis scrive un ottimo editoriale per denunziare la resistenza dell’attuale governo a definire una normativa sulle lobby. Si tratta di una resistenza che diventa complicità con poteri fuori legge che fanno legge, che decidono su posti di comando [così un capo della polizia diventa presidente di Finmeccanica]. E su un sacco di altre scelte economiche e politiche.
Ma ancor prima di una legge sarebbe opportuno che governo e parlamento rendano pubblico un censimento di queste lobby, che vivono e operano in segreto o quasi, prendendo decisioni che influiscono sul complesso della vita del nostro sciagurato paese.
Sempre Ainis ci dice che ben 54 progetti di legge sono andati in fumo; prova clamorosa del rifiuto di questi centri di potere di una qualsiasi normativa che tenti di regolare il loro agire. E Ainis aggiunge "C’è un che di sbilanciato nel rapporto che le grandi corporazioni private intrattengono con le istituzioni pubbliche. Potenti e prepotenti le prime, impotenti le seconde".
Queste cose si debbono leggere sul Corsera [che Luigi Pintor chiamava Il Corriere dello Zar] mentre poco ci arriva da quella parte, che , sia pure sottovoce, si dice di sinistra?
Il mondo delle lobby, lo sanno tutti, è quello della corruzione e dell’abuso, ma proprio per questo riesce a far tacere, mandare a monte decine di progetti di legge e anche il potere del Parlamento. In conclusione: un ringraziamento a Michele Ainis e la tenue speranza di essere contraddetti.
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