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NON SONO PIU’ CORAZZIERE

 

di Valentino Parlato

Alcuni mesi fa - cercate di ricordare - alcuni magistrati di Palermo scatenarono un'indegna e pericolosa campagna contro il Presidente della Repubblica per una telefonata [intercettata con non so quale diritto] dell'ex ministro Mancino. Si trattava di affari di mafia e, addirittura, si chiedeva che il Presidente dovesse andare a deporre in tribunale.

Il tutto mi sembrava assurdo e anche pericoloso e, così motivato, scrissi un breve articolo sul manifesto , con il quale mi dichiaravo: “corazziere del Presidente”. Molti sorrisero altri criticarono e qualcuno apprezzò.

​Da allora è passato un po’ di tempo  e sul tavolo è venuto l’affare degli F 35, il cui acquisto comporta una spesa di diciotto miliardi, che con i tempi che corrono, comprese le grane di Imu  e Iva e gli ammonimenti al risparmio che ci vengono dall’Europa sembra un puro spreco. Ma il nostro presidente ha escluso la competenza del Parlamento a decidere sull’acquisto degli F35. E  insiste per l’acquisto ignorando tra l’altro che negli Stati Uniti sono stati elevati dubbi sulla qualità di questi aerei.

Questo intervento del Presidente Napolitano mi pare che stia dando un’ulteriore  spinta verso il presidenzialismo in concorso con chi [e non sono pochi] vuol cambiare la Costituzione in un senso assolutamente contrario ai fondamenti della nostra Repubblica. E non dimentichiamo la nomina di Monti a presidente del Consiglio e senatore a vita che qualche sapore di presidenzialismo già lo aveva. Insomma mi sento assalito da molti dubbi e anche da una forte tentazione di “togliermi la corazza”.  Ma aspetto segnali positivi che cancellino tutti i miei attuali dubbi.

 

L'editoriale sul maifesto del 19 luglio 2012, in cui Valentino Parlato si dichiarava corazziere.

 
EDITORIALE - POLITICA
Mi dichiaro corazziere
 
 
VALENTINO PARLATO
19.07.2012
 
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Tanti anni fa, quando eravamo entrambi nel glorioso Pci, non avevo grande simpatia per Giorgio Napolitano, il che mi procurò un pesante rimprovero da parte di Giorgio Amendola. Tanto tempo fa, ma adesso di fronte a quel che vedo e sento non esito a dichiararmi "corazziere". 
In una situazione difficile per la democrazia come quella attuale, lo scatenarsi degli attacchi - clamorosi e subdoli - contro l'attuale Presidente della Repubblica, mi sembra pericoloso e non riesco a capire con quale finalità. Il Presidente della Repubblica non ha fatto niente contro i giudici di Palermo, ha chiesto solo la dovuta riservatezza sulle abusive intercettazioni delle sue telefonate, come è stabilito da leggi e Costituzione. 
In Italia, come in Europa, la democrazia è in pericolo. I partiti sono pressoché dissolti o ridotti a vertici malsicuri; il senso civico anche di noi cittadini è piuttosto indebolito e, come hanno
 
 
scritto alcuni studiosi, siamo in piena cleptocrazia. Se ne legge anche in raffinate enciclopedie delle scienze sociali. Quindi attenzione. Anche le prossime elezioni, col dilagante grillismo, non si sa bene dove ci porteranno. Cerchiamo di non demolire quel che ancora sta in piedi.

Certo nelle scorse settimane e ancora ora, il Quirinale sarà stato sommerso di telefonate e di richieste di aiuto e non è escluso (non trascuriamo la scatenata insistenza di Mancino) che sia uscita qualche parola di troppo. L'attenzione si concentra sul consigliere giuridico del Presidente, Loris D'Ambrosio, e il Presidente, con le dovute forme, forse farebbe bene a dargli altro incarico. Penso che non sarebbe utile sentire le registrazioni delle sue telefonate con Mancino. Ma, per concludere questo breve sfogo da corazziere, insisto a dire che nella situazione attuale del nostro paese gli attacchi alla Presidenza della Repubblica sono veramente pericolosi per la nostra democrazia. Le scivolate a destra sono avvenute sempre in tempi di confusione e debolezza dei poteri costituzionali.

Di seguito pubblichiamo due comunicati ricevuti sulla medesima vicenda

MESSAGGIO APERTO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA  Se gli impoveriti fossero F-35 

 

COMUNICATO ALBA SU F35 E NAPOLITANO

 



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