UN SILENZIO PREOCCUPANTE
di Valentino Parlato – 8 marzo 2016
Il 19, 20 e 21 febbraio al Palazzo dei Congressi, a Roma, ci sono state tre giornate di intenso lavoro e dibattito con la dichiarata e ribadita volontà di dar vita a una nuova forza politica della sinistra. Sono stati tre giorni di impegnato lavoro in un salone affollato da persone impegnate e di prestigio. Come Carlo Galli, Laura Bazzicalupo, Ida Dominijanni, Lucio Baccaro, Piero Bevilacqua, Vladimiro Giacche’, Giorgio Airaudo, LucaCasarini e tanti altri dei quali mi scuso di non fare i nomi: il salone era pieno.
Spero di sbagliarmi e di essere prontamente smentito, ma ora domina il silenzio. Quella che mi pareva una straordinaria e utile iniziativa non è più visibile. Ripeto che spero di essere prontamente smentito, ma non ci conto molto: siamo – e non da oggi – a una dissoluzione della sinistra, che ha radici profonde,che noi ignoriamo e non mettiamo in evidenza, forse non vogliamo vedere. Insomma se – e non da ieri, ma da molto tempo – c’e’ una indubbia crisi della sinistra italiana sarebbe ora di occuparsene, di individuare le sue manifestazioni e le sue cause. Siamo – e non lo dico solo io – ina una gravissima crisi economica , sociale e anche culturale che non vogliamo vedere , pensando che se tutto va male è colpa solo di alcuni personaggi (magari Matteo Renzi), ma senza chiedersi come e perché questi personaggi sono emerse si sono fatti protagonisti.
Il silenzio che è caduto sui tre giorni di inteso e stimolante lavoro al Palazzo dei Congressi va rotto: bisogna vedere perché questo silenzio e riprendere il discorso sulla crisi della sinistra in Italia e non solo. Studiare come e’ cambiato il mondo del lavoro, come le innovazioni tecnologiche hanno ridotto il peso del lavoro vivo e come, forse, dobbiamo darci una nuova conoscenza della classe operaia, ben sapendo che lo sfruttamento del lavoro umano e’ ancora fondamentale in un mondo nel quale il capitalismo ha avuto nuovi mutamenti, ma senza ridurre in alcun modo lo sfruttamento degli esseri umani e la loro marginalizzazione. Avanzo l’ipotesi (pessima e arrischiata) che siamo all’inizio di una fase di decadenza secolare, come altre ce ne sono state nel lontano passato. Forse eccedo in pessimismo, ma ci attendono tempi difficili. Pensiamoci e discutiamone.
Mi auguro una pronta ed efficace smentita.
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