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LA SOPRAVVIVENZA DE il manifesto
FONDAMENTALE PER COMBATTERE LA CRISI
ECONOMICA, POLITICA E DI VALORI

 

Editoriale di Valentino Parlato - 30 dicembre 2013

 

Ho letto e con­di­vido pie­na­mente l’appello «Urgente per l’Europa» pub­bli­cato in prima pagina dal mani­fe­sto del 22 dicem­bre, con le firme auto­re­voli di Etienne Bali­bar, Alberto Bur­gio, Luciano Can­fora, Enzo Col­lotti, Mar­cello De Cecco, Luigi Fer­ra­ioli, Gianni Fer­rara, Gior­gio Lun­ghini, Alfio Mastro­paolo, Adriano Pro­speri, Ste­fano Rodotà, Guido Rossi, Sal­va­tore Set­tis, Gia­como Tode­schini, Edoardo Vesen­tini. Vale ancora notare che que­sto appello è stato ripreso e soste­nuto da Bar­bara Spi­nelli su la Repub­blica del suc­ces­sivo 24 dicem­bre. Appello cui ade­ri­sco anch’io.

L’analisi dell’appello è del tutto con­vin­cente e vale ricor­dare che non da oggi il mani­fe­sto scrive che l’attuale Europa, senza unità poli­tica e con l’obbligo del pareg­gio di bilan­cio (messo anche in Costi­tu­zione) pro­duce solo disoc­cu­pa­zione e mise­ria, genera i «for­coni» e altre mani­fe­sta­zioni ever­sive e dispe­rate. Mar­gi­na­lizza e impo­ve­ri­sce anche il ceto medio e dà ali­mento alla destra, non solo in Gre­cia, ma anche in Fran­cia e Spa­gna. In Ita­lia la sini­stra è pres­so­ché dis­solta. Di fronte a que­sta crisi glo­bale la poli­tica delle sin­gole nazioni non basta ci vuole una poli­tica uni­ta­ria euro­pea che sap­pia reg­gere il con­fronto con l’attuale governo della Troika (Fondo mone­ta­rio, Banca Cen­trale Euro­pea, Com­mis­sione Euro­pea). Il mani­fe­sto per il suo pas­sato, il suo radi­ca­mento, il signi­fi­cato che da più di quarant’anni ha assunto nella sini­stra, lo rende lo stru­mento natu­rale a rac­co­gliere la sfida dell’attuale crisi, che non è solo eco­no­mica ma anche poli­tica e culturale.

Per que­sta ragione ade­ri­sco alla cam­pa­gna abbo­na­menti lan­ciata dal mani­fe­sto. La sua soprav­vi­venza, soprat­tutto con que­sta crisi che mal­grado le ras­si­cu­ra­zioni otti­mi­ste del governo è lungi dal risol­versi e di fronte alla divi­sione e al diso­rien­ta­mento della sini­stra, è fondamentale.

Ciò non toglie che per­man­gono tutte le ragioni che un anno fa mi ave­vano spinto a dimet­termi dal gior­nale insieme ad altri com­pa­gni, dopo le dimis­sioni di Ros­sana Ros­sanda e che ave­vano pro­vo­cato la disaf­fe­zione dei cir­coli che tanto hanno con­tri­buito a soste­nere il mani­fe­sto. In effetti è già tra­scorso più di un anno. Va dato merito ai com­pa­gni rima­sti di aver saputo tener in vita il mani­fe­sto. A mio parere resta tut­ta­via del tutto aperto il pro­blema di una pro­fonda discus­sione politica.

Valentino Parlato - pubblicata su il manifesto del 31 dicembre 2013

 



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