BASTA POCO
Luigi Pintor
Quando un anno fa perdemmo duramente le elezioni parziali dicemmo con allarme a noi stessi e alle sinistre che bisognava reagire subito con nuovo spirito unitario per evitare una sconfitta più generale. Pare che questo sia il nostro mestiere, di prevedere guai e di suggerire inutili rimedi.
E' un mestiere che vorrei smettere. Ora penso che c'è caduta addosso una montagna e che la prima cosa da fare per liberarcene sia di fidarsi l'uno dell'altro con generosità. Spero che Bertinotti ci aiuterà a respirare, che Veltroni vinca il ballottaggio (strana parola), che Rutelli faccia una buona opposizione, che Cofferati faccia la sua parte, che D'Alema e Fassino non si intralcino a vicenda e anche Moretti faccia lo stesso.
Un'idea di nuova società e un rimescolio delle carte e degli uomini sono una necessità ma non sono dietro l'angolo e per arrivarci bisogna che la sinistra comunque denominata sappia già offrire in qualche modo un'altra immagine di sé e della democrazia. Un'immagine appunto più generosa e disinteressata, capace di subordinare a un fine comune le particolarità e le convenienze di ciascuno.
Non è una mozione degli affetti ma un'esigenza politica. Penso alla fatica che debbono aver fatto i Comitati di liberazione nazionale, in circostanze certo ben più gravi e cogenti, per trovare un denominatore comune. Non è un paragone improprio, serve per dire che sarebbe una bella cosa se ritrovassimo in forme e con obiettivi più modesti uno stile simile, non solo in alto ma in basso. Se dappertutto, anche nei nostri siti internet circolasse questo impulso unitario non come una nostalgia senile ma come una pretesa giovanile.
Coltiviamo questa speranza come una priorità anche se fosse un'illusione, conservando lo spirito critico ma mettendo a tacere ogni insofferenza rifiutando che l'esperienza amara di questi anni si pietrifichi in una sorta di sfiducia permanente. Basterà se intanto gli operai che chiedono un contratto e 135.000 lire di salario, un diritto e una rivendicazione elementari, troveranno un sostegno politico che li faccia vincere e che per un momento restituisca alla sinistra la sua storia e la sua anima.
il manifesto 8 maggio 2001
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