Dall'Unità del 29 maggio 1962
Sangue operaio
e democrazia
di Luigi Pintor
Quasi incredibili le notizie giunte da Ceccano: la polizia in assetto di guerra ha assediato il paese, la polizia ha sparato sugli operai in lotta, un lavoratore e caduto ucciso, decine sono i feriti.
Sembra d'esser tornati indietro di anni, ai tempi tragici dei peggiori governi democristiani. ma non è cosi: questa sanguinosa aggressione è di oggi, è di questa Italia che vanta il " miracolo" economico, è stata perpetrata sotto la responsabilità di un governo di centro-sinistra che dice di richiamarsi al mondo del lavoro, alia Costituzione, alia democrazia.
Già il fatto che, nonostante gli impegni solennemente o untuosamente assunti (ricordate Fanfani alia TV?) si spari addosso ad operai e cittadini come fossero cani rognosi, e si intervenga con la forza e si stronchino delle vite a sostegno di un padrone esoso, gia questo fatto è di per sè incivile e mostruoso: e segno di un sovvertimento di valori che è divenuto cancrena, nel nostro paese, dopo anni e anni di regime democristiano.
Ma che dire in questo caso, quando neppure l'attenuante dell'incidente improvviso puo essere invocata, quando la tragedia è stata preceduta da oltre un mese di scontri tra un padrone - uno solo - e un intiero paese: un mese nel quale il governo di centro-sinistra non solo non ha mosso un dito per ridurre alia ragione quel padrone ma anzi ha schierato dalla sua parte interi reparti in armi, scagliandoli più e più volte contro gli operai e i cittadini, fino all'estrema aggressione di ieri?
Lineari sono i termini della lotta che si è combattuta a Ceccano in questi 36 giorni. da una parte stanno i seicento operai del saponificio e le loro famiglie, che chiedono un premio di produzione di poche migliaia di lire e la fine di illegali contratti, che servono ai padrone come arma di ricatto. e loro rivendicazioni sono talmente elementari e giuste che tutta la popolazione in tutti i suoi ceti, tutti i sindacati senza eccezione, tutti i partiti politici raccolti in comiato cittadino le hanno sostenute: una lotta eroica per la sua durata, la sua combattività, la sua capacita di fronteggiare con calma la iattanza padronale, il crumiraggio, i ripetuti e violenti interventi di carabinieri e polizia.
D'altra parte sta questo ras locale, questo "re del sapone" che in sedici anni di sfruttamento dei suoi operai ha ricavato 60 miliardi di utili e li ha celebrati in questi giorni con un festino, con le forze dello Stato che gli facevano da guardiane, come in una corte medioevale. Per negare qualche milione l'anno ai suoi operai, questo arricchito militante della destra andreottiana della Dc, si è messo a sfidare l'intera cittadina.
Ebbene, chi ha scelto il governo tra queste forze in conflitto? Ha scelto il padrone, e anzichè ridurlo alia ragione nei mille modi possibili ha diretto i suoi colpi contro gli operai privati della giusta mercede, anzichè requisire la fabbrica ha schierato i suoi reparti in armi a protezione del sacro recinto della proprieta privata, anzichè dare indicazioni tassative perchè fosse comunque evitata la violenza. ha permesso che la si esercitasse contro due scioperi generali ed ha permesso, infine, che si tornasse a versare il sangue.
Non è necessario aspettare il rapporto dell'ispettore di P.S. che il ministro Taviani ha mandato sul posto, per individuare le responsabilità, e responsabilità politiche stanno tutte in questi precedenti. Forse altre e piu gravi ne verranno in luce, forse non si puo neanche escludere che questo atto brutale sia frutto delle mene di esponenti della destra governativa notoriamente legati al ras di Ceccano, o peggio un risultato oggettivo delle connivenze che in queste settimane la Dc ha stabilito con i rifiuti della politica nazionale, invocandone la "fiducia" su tutte le piazze. Ma se questo è solo un sospetto, un altro drammatico interrogativo certamente sorge: ci si puo attendere un rinnovamento democratico da un governo che lascia maturare una simile vicenda? O non è forse vero che ancora aspra è la strada da percorrere perchè un clima politico radicalmente nuovo - quel clima per cui i lavoratori italiani e noi alla loro testa ci battiamo da anni senza compromessi - si instauri nel nostro paese?
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