La nuova Questione Meridionale
Italia mezzogiorno d'Europa
di Valentino Parlato
Per capire meglio l’attuale crisi della nostra economia, penso che sia utile tornare a riflettere sull’antica e famosa questione meridionale. Certo, c'è la crisi generale del sistema capitalistico, nella quale ogni ragionamento va inquadrato, ma – ripeto – tornare sulla questione meridionale e’ necessario.
Il dato di partenza è che la questione meridionale si apre con l’unita’ d’Italia. Prima le regioni meridionali avevano stati autonomi, piu’ o meno borbonici, ma sovrani. Quindi con difese doganali e monetarie e con la possibilità dei singoli stati di sostenere proprie iniziative anche di sviluppo. Non dimentichiamo che la prima linea ferroviaria in Italia è stata la Napoli-Portici e che nel c'erano industrie travolte con l’unificazione.
E’ con l’unificazione e la moneta unica e l’abbattimento delle barriere doganali che la questione meridionale si apre e si aggrava il degrado del Sud.
Ora con l’attuale unificazione dell’Europa siamo al peggio: c’è la moneta unica, tutte le difese doganali sono state abbattute, la libertà di commercio è assoluta e non c’è neppure uno stato unitario che possa fare una politica di riequilibrio. In questo nuovo contesto l’Italia è diventata il Mezzogiorno d’Europa. La questone meridionale siamo noi, Italia e - a peggiorare la situazione - non c’è uno stato europeo che possa progtettare una specie di Cassa del Mezzogiorno per il nostro paese.
La questione poi non coinvolge solo l’Italia , ma anche la Grecia, la Spagna, il Portogallo e neppure la Francia se la cava tanto bene.
A questo punto ci sono solo due alternative: o si costruisce un vero e moderno stato dell’Europa unita (l’attuale parlamento europeo è meno di niente), in grado di fare una politica di sviluppo anche per le cosiddette aree depresse, oppure ci si libera di questa gabbia e ogni stato si riprende la sua moneta e la sua sovranità. Avere un’Italia Mezzogiorno d’Europa non mi pare un’allegra prospettiva.
© 2013-2017 FondazioneLuigiPintor
tutti i diritti riservati
CF: 97744730587 – P.IVA: 12351251009