Nei mesi dell'occupazione nazista, Mario Alicata curò l'edizione clandestina del giornale del suo partito, col quale rivendicò con orgoglio il valore della azione antinazista dei GAP romani in via Rasella.
Dopo la Liberazione, entrato nel Comitato centrale del PCI, diresse dapprima La Voce di Napoli e poi la redazione romana de l'Unità. Nel 1945 fu assessore nella Giunta del CLN del Comune di Roma e, nel 1946, fu consigliere comunale a Napoli e membro del direttivo di quella Federazione comunista. Divenuto segretario regionale del PCI campano, fu in prima fila nella battaglia per la rinascita del Mezzogiorno e alla testa delle lotte contadine per l'occupazione delle terre. Condirettore de La Voce del Mezzogiorno, Alicata fu anche membro del Comitato nazionale per la rinascita dell'Italia meridionale.
Nel 1953 gli fu affidata la direzione della sezione culturale del PCI e dopo il IX Congresso del suo partito (4 febbraio 1960), assunse la direzione dell'edizione nazionale de l'Unità. È il 1964 quando Mario Alicata entra nella segreteria del PCI e dal 1966 fa parte dell'Ufficio politico. Ininterrottamente eletto deputato comunista dal 1948, Mario Alicata fu stroncato da un ictus (Biografia ANPI)